La valle di La Chalp
Valjouffrey

La valle di La Chalp

Fauna
Flora
Geologia
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Una passeggiata impegnativa che parte dal caldo del versante sud per concludersi in un ambiente alpino e selvaggio.

Una salita un po’ ripida ma che ripaga con i profumi mediterranei che offre. Il primo tratto di salita attraversa un costone caldo e secco, in mezzo a distese di brugo e prati di orchidee, offrendo un panorama che si apre poco per volta verso ovest, sui contrafforti del Vercors. Successivamente il sentiero si snoda in un ambiente più fresco e di alta montagna. Allo sbocco della valle è facile poter osservare dei camosci che brucano tranquillamente l’erba fine tra i ghiaioni.

Marion Digier, tecnico del patrimonio nel Valbonnais. 


12 I patrimoni da scoprire

  • Flora

    Il vischio

    Sul sentiero dopo l’incrocio per la cascata si incontrano vecchi alberi da frutta ricoperti di vischio, una specie stupefacente per più di un motivo. Lo si definisce un “emiparassita”, poiché vive solo parzialmente da parassita sugli alberi che lo ospitano (in questo caso gli alberi da frutta), prelevandone acqua e sali minerali che, per mezzo della fotosintesi, trasforma in zuccheri e proteine. Ma molte altre cose devono ancora essere scoperte sul vischio, probabilmente più parassita di quanto si pensi. Il nome latino Viscum album significa "colla”, ed è riferito alla viscosità dei suoi frutti. 
  • Picolo patrimonio

    La cascata e la diga di Roberts

    Gli estimatori del patrimonio locale possono fare una deviazione fino alla cascata di Roberts (10 minuti andata e ritorno). A valle si trova un’imponente diga, di cui non si conoscono le origini, costruita con la tecnica del muro a secco per proteggere il paese dalle piene del torrente. Fatta di enormi blocchi di granito, è stata restaurata nel 2011 dall’associazione “Mémoire battante” con l’aiuto degli artigiani di “Pierres sèches, savoir-faire et patrimoine”. Un “béal” (canale) costeggiato da lastre verticali parte ai piedi della cascata e finisce alla base della diga.
  • Flora

    Il brugo

    Il brugo cresce sui terreni acidi, soleggiati e secchi, come i pendii di La Chalp. Il suo nome deriva dal greco “kallynein”, spazzare, e infatti un tempo se ne utilizzavano gli steli per fabbricare scope. Il brugo ospita dei funghi a livello delle radici (funghi detti “micorrize”), che favoriscono l’assorbimento dei minerali del terreno, funzione particolarmente importante in un ambiente così povero e acido.
  • Flora

    Il ginepro comune

    Anche questo arbusto ama i versanti secchi e soleggiati e si distingue dagli altri ginepri per il tratto bianco sul lato superiore degli aghi. Le bacche  sono  utilizzate per aromatizzare la choucroute, anche per le loro proprietà digestive. Un tempo venivano masticate per difendersi dai “colpi di freddo”. Sono ugualmente apprezzate dalla tordela, che popola questa zona durante l’autunno.
  • Punto di vista

    Il panorama sul paese di La Chalp e sulla valle

    A quota 1260 metri si apre un bel panorama sulla valle e su La Chalp e i dintorni a bocage. Giù nella pianura un intreccio di siepi circonda ancora i sentieri e i limiti dei campi. I prati, ricchi in varietà floreali, sono per lo più adibiti a pascolo. La phragmitaie dei Tralivernets, visibile da quassù, ospita la cannaiola verdognola, un uccello che vive tra la vegetazione ad una certa quota nelle zone umide e lungo i ruscelli.
  • Flora

    Le orchidee

    I prati secchi di questo versante ospitano qualche orchidea, tra cui l’orchide maschia e l’orchide bruciacchiata. Le orchidee sono una specie complessa i cui appartententi cambiano sovente nome e classificazione, come accaduto ultimamente all’orchide bruciacchiata che è entrata a fare parte del genere Neotinea. Si chiama “bruciacchiata” per via del colore porpora scuro della parte terminale del fiore. Più lontano dal versante a bacìo, nella foresta, si possono trovare delle specie boschive come l’elleborina comune e la godiera strisciante.
  • Flora

    La buxbaumia viridis

    Bisogna chinarsi sui vecchi ceppi o sui rami in putrefazione a terra per notare questo minuscolo muschio! Considerato specie rara e facente parte del patrimonio protetto, è oggetto di prospezioni da parte degli incaricati del Parco degli Ecrins e gli statisti hanno persino stilato un protocollo per definire il limite di rilevabilità della specie! Dal mese di aprile se ne può rilevare la presenza grazie allo “sporofito”, la piccola capsula verde brillante che rinchiude le spore. Nel territorio di Valbonnais, la buxbaumia viridis è piuttosto diffusa nei boschi resinosi del versante a bacìo.
  • Fauna

    I buchi del picchio nero

    Nel bosco di abeti vecchi tronchi in putrefazione sono stati visitati dal picchio nero, che vi ha scavato dei buchi alla ricerca di scolytinae o di formiche carpentiere, di cui si nutre. Questo buffo uccello nero con un caschetto rosso è il picchio più grande delle Alpi. Ama i boschi con grandi alberi distanziati tra loro e scava il suo riparo in alto nel tronco. Batte senza sosta sui tronchi degli alberi, sia per sedurre la sua bella che per difendere il territorio o per andare alla ricerca di cibo. Una volta abbandonati, i suoi ripari troveranno altri abitanti: la civetta capogrosso, api, martore…
  • Flora

    Il fiordaliso rapontico

    Questo fiordaliso gigante attira l’attenzione dell’escursionista con il metro di altezza che può raggiungere, non punge e i suoi grandi fiori di un rosa acceso sono circondati da scaglie color madreperla. Pianta che predilige i terreni silicei, protetta a livello nazionale, è tuttavia presente solo nell’arco alpino, dove è ben visibile a inizio estate ai lati del sentiero, uscendo dai boschi di abeti rossi.
  • Punto di vista

    Il panorama sulla valle

    A quota 2020 metri le creste del Petit e del Grand Chapelet si stagliano a est fino alle aretes du Diable. A ovest proseguono fino alle cime del Gargas, del Chamoux e del Colombier. Dietro a questa distesa di creste, spunta timidamente l'Obiou. Più a ovest si indovina il Mont Aiguille e il Grand Veymont. Il sentiero termina qui ma il vallone si apre oltre, dominato dal Pic de Valsenestre e dalla cima di La Chalp.
  • Geologia e geografia

    I ghiaioni e il massiccio granitico del Pic de Valsenestre

    Sotto i vostri piedi rocce con più di 200 o 300 milioni di anni vi raccontano la storia geologica delle Alpi! Nella valle di La Chalp vi sono due tipi di roccia: il granito e l’anfibolite. Queste rocce si sono formate nell’epoca dell’orogenesi ercinica, molto prima del sollevamento delle Alpi. Ai piedi delle fasce rocciose che circondano la valle corre una faglia detta “faglia d'Aspres-les Corps”, che si inserisce in un allineamento di faglie che si stende dal Dévoluy al Beaufortain.
  • Fauna

    I camosci

    Questa valle elevata, favorevole alla tranquillità amata dai camosci, è sovente frequentata da branchi di femmine e dai loro piccoli, che vengono chiamati “chevrée”. Il Parco degli Ecrins monitora il buono stato di salute dei camosci: 3 volte all’anno gli incaricati del Parco seguono a distanza un centinaio di esemplari per verificarne il buono stato di salute. Parallelamente, in collaborazione con la federazione di caccia delle Hautes-Alpes, si effettuano dei prelievi di sangue su camosci della zona, per ricercarvi eventuali malattie.

Descrizione

Partenza dal parcheggio all’uscita del paese di La Chalp o di fianco alla fontana. Seguire dapprima l’indicazione “Cascades des Roberts" per la rue du Barquier, che sale diritta in cima al paese. A destra, presso Côtes Vincent, prendere la salita di Soreïou che procede diritta fino alle ultime case del paese a destra, superate le quali si segue il sentiero (segnaletica gialla fino all’ingresso del parco). Al primo incrocio potete fare una piccola deviazione fino alla cascata Roberts, per poi tornare sul sentiero principale, che sale tra i prati secchi del versante sud offrendo una bella vista sulla valle. Il sentiero prosegue attraversando un bosco di pini e passa sull’altro versante, in un bosco di abeti rossi. Uscendo dal bosco si passa sotto la fascia rocciosa che chiude l’ingresso della valle e la costeggia sul fianco sinistro. Oltrepassata la fascia rocciosa, il sentiero finisce nel fondo del vallone. La discesa si effettua per lo stesso sentiero di salita.

  • Partenza : Borgata La Chalp, Valjouffrey
  • Comune attraversato : Valjouffrey

Bollettino meteorologico


Profilo altimetro


Raccomandazioni

Sentiero sconsigliato a inizio autunno o fine primavera a causa del tratto  finale. Il traverso all’uscita del bosco può essere innevato o gelato, data l’esposizione a nord.
Importante: cani e fuochi sono vietati nel territorio del parco.
Trasporti: attentione, i bus non viaggiano tutti i giorni. 

Nel cuore del parco
Il Parco Nazionale è un territorio naturale, aperto a tutti, ma soggetto ad un regolamento che è utile conoscere per preparare il vostro soggiorno.


Luoghi di informazione

Casa del Parco dello Valbonnais

Place du Docteur Eyraud, 38740 Entraigues

http://www.ecrins-parcnational.fr/valbonnais@ecrins-parcnational.fr04 76 30 20 61
Reception, informazioni, sala mostre temporanee, sala di lettura e di video-proiezione su richiesta. Shop: prodotti e le opere del Parco. Ingresso libero. Tutte le animazioni del Parco sono gratuite salvo indicazione contraria.
Saperne di più

Trasporto

Bus da La Mure a Entraigues — Linea 4120 del conseil général de l'Isère. Collegamento a Entraigues Place con il servizio comunale di Valjouffrey (bus comunale con 8 posti) con destinazione Désert-en-Valjouffrey.
Orari: lunedi: 12.45 -  mercoledì: 12.45 (tutto l’anno) e 19.00 (tranne durante le vacanze scolastiche). Ritorno: lunedi 6.30, 15.60 e mercoledì 6.30 (tutto l’anno)


Accesso stradale e parcheggi

Da Entraigues prendere la D117 in direzione di Valjouffrey. La Chalp-en-Valjouffrey è il terzo paese dopo Entraigues.

Parcheggio :

Pacheggio all’uscita del paese La Chalp in direzione di Désert-en-Valjouffrey o sulla piazza della cappella

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Autore

Parc national des Ecrinshttps://www.ecrins-parcnational.fr

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