Nome Il Saut du Laire per le Basset
Orcières

Nome Il Saut du Laire per le Basset

Fauna
Flora
Punto di vista
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Questa valle molto aperta del Drac Noir, con i suoi pendii erbosi, i pascoli e le praterie alpine è luogo prediletto dalle marmotte. La traversata del pianoro di Basset offre una vista mozzafiato sulla valle di Charnières. 
"Sul pianoro di Basset i grifoni sono indaffarati con una carcassa di pecora. Quando mi avvicino spiccano svogliatamente il volo. Eppure, anche il più goloso della banda è costretto a risalire il pendio per prendere lo slancio. Infine, le ali spiegate, si lancia in uno slalom azzardato e buffo tra le rocce di cui l’alpeggio è disseminato. Con quei chili che è riuscito a divorare, impiega parecchio tempo a prendere quota!”

Daniel Briotet, guardaparco nel Champsaur 

14 I patrimoni da scoprire

  • Storia

    Chiesa di Prapic

    Dedicata a Sant’Anna, la chiesa di Prapic è degli anni 1860. Fu costruita in seguito alla richiesta degli abitanti di avere sul posto un luogo di culto, considerando la rigidità dell’inverno e la lontananza della chiesa parrocchiale di Orcières. Su una vetrata del coro, si può ammirare il ritratto di un abitante di Prapic, ovvero « prapicois » : Jean Sarrazin (1833-1914), soprannominato « il poeta dalle olive », un poeta diverso da quello della tomba… Saprete ritrovarlo ?
  • Architettura

    Frazione di Prapic

    Circondato da orti, da pietraie e da terrazzi falciati, il paese si annida ai bordi del Drac e offre le terre migliori all’agricoltura. La casa tipica è il più delle volte perpendicolare al pendio, basata su un’architettura di raccolta che mostra una grande intelligenza nella sua elaborazione. Dagli intonachi grossolani alla delicatezza delle porte in noce, dai tetti in scisto ai pignoni di ontano intrecciato, è tutto un vocabolario architettonico a ritmare il percorso del visitatore.
  • Storia

    Acqua corrente

    L’acqua corrente è arrivata nel 1924 a Prapic. I primi tubi erano fatti di tronconi di un metro di lunghezza, scavati in tronchi di larice. Il loro incastro non doveva portare tutta l’acqua così captata alle sei fontane del paese !
  • Acqua

    Il Drac nero

    Quest’appellativo è dovuto alla natura dei terreni attraversati : il calcare è più sensibile all’erosione delle rocce metamorfiche della valle di Champoléon (Drac Bianco), rendendo quindi pi`scure le acque del Drac. Balzando di cascate in vasche, aprendosi un varco attraverso gli ontani della ripiselva, il Drac esprime qui la sua natura di torrente di montagna. Trota fario, merlo d’acqua e delicate effimere si svelano all’osservatore attento.
  • Fauna

    Marmotta

    Se siete pazienti, avrete probabilmente la fortuna di scoprirla sulla piattaforma di Charnière di cui le piacciono in particolare le praterie, a scapito talvolta dell’agricoltore che deve falciarle. Costituiscono però un fascino innegabile del vallone. Non lasciatevi ingannare dalla loro apparenza bonacciona, sono animali selvaggi che lottano per sopravvivere e le lotte fra maschi sono spesso crudeli.
  • Flora

    Prateria da falciatura

    Queste praterie naturali non sono mai state arate. Vi si trova quindi tutto un corteo floristico che sboccia liberamente. Da questa diversità botanica deriva una molteplicità di speci di insetti fra cui le farfalle, che vi trovano un ambiente propizio al loro sviluppo. Per di più, il fieno che producono è di alta qualità nutrizionale. Mantenere l’equilibrio di questi ambienti è essenziale.
  • Flora

    L’asfodelo

    L’asfodelo fiorisce sui prati da foraggio. La spiga fiorisce dal basso verso l’alto per tutto il mese di luglio. Per questo motivo si possono vedere dei frutti alla base del peduncolo, mentre i fiori in punta non sono ancora sbocciati. Le foglie lunghe e strette che a inizio primavera si raggruppano alla base dello stelo sono il motivo per cui viene chiamato popolarmente “porro dei cani”.
  • Picolo patrimonio

    Muretti e pietraie

    Strappare delle terre alle pietre della montagna, ecco la battaglia in cui si sono impegnati i contadini montanari dall’Antichità. Queste pietraie di spietratura sono i testimoni dell’epoca in cui i numerosi bambini ammucchiavano le pietre affinché la famiglia tragga la sua sussistenza dalle terre conquistate. La parcella familiare, delimitata dai muretti, era così pronta ad essere falciata. Il Parc partecipa al mantenimento di questo patrimonio.
  • Architettura

    Cappella della Saulce

    La scorgerete dai primi tornanti nel fondo della piattaforma di Charnières. È caratterizzata dalla sua abside che forma una prua, e che, con la sua massa, protegge dalle valanghe l’unica stanza voltata dell’edificio. Costruita in pietre provenienti dal sito, è murata alla rustica con malta di calce e di sabbia e sassi terrosi presi sul posto. Resiste agli oltraggi del tempo ed ai fenomeni naturali.
  • Geologia e geografia

    Rilievo glaciale

    Le rocce levigate che troviamo proprio dopo la passerella sono le tracce del passaggio dei ghiacciai del quaternario. Sono fortemente striate da pietre incastonate nel ghiaccio di allora che erano state trascinate dal movimento glaciale. Il fondo del vallone è in piano, sbarrato da una soglia glaciale e questa è un’altra caratteristica del paesaggio modellato dai ghiacciai.
  • Pastoralismo

    Capanna del pastore del Salto

    Protetta dalle valanghe da un masso imponente, questa capanna ripara il pastore da giugno a fine luglio. Per sfruttare la risorsa in erba man mano che cresce, un’altra capanna situata sopra la sbarra che chiude il vallone completa l’attrezzatura dell’alpeggio. Per la quiete del pastore, è preferibile osservare la capanna da lontano.
  • Flora

    L’ontano verde

    Aggrappato ai pendii rocciosi, l’ontano verde è un pioniere che si è perfettamente adattato agli ambenti estremi: la neve gli scivola addosso e le forti radici lo trattengono anche sui pendii più ripidi. L’ontano è l’ideale per il camuffamento di  uccelli, caprioli, camosci e anche cinghiali. Questa pianta non si riproduce esclusivamente tramite i semi, ma anche con il pollone; questa caratteristica ne fa un conquistatore dei pascoli, fonte di preoccupazione per i pastori.
  • Punto di vista

    Panorama sul pianoro di Charnieres

    Attraversando il pianoro di Basset le curve del sentiero garantiscono una vista spettacolare sulla valle del Drac. L’impronta dell’uomo è onnipresente: muretti, recinti, pascoli… Nella  bellezza del sito si traduce l’equilibrio ecologico del pianoro di Charnières, la cui conservazione è un dovere irrinunciabile. 
  • Fauna

    Il camoscio

    La traversata del pianoro di Basset è dominata dai contrafforti della cima Reyna e dal Garrabrut. Questi pendi ombreggiati e i nevai sono molto amati dai camosci, che vi trovano frescura e tranquillità, lontano dal mal tollerato caldo. Lo spettacolo di un cucciolo di camoscio che fa le piroette su un nevaio meraviglierà grandi e piccini.

Descrizione

Dal parcheggio salire in direzione degli alberghi. Alla biforcazione (pannello segnaletico) svoltare a destra e seguire il sentiero che costeggia la riva destra del Drac per inerpicarsi sul pianoro di Charnières. Arrivati al pilone votivo girare a sinistra per attraversare il pianoro. Risalire i tornanti che conducono alla cappella della Saulce. Mantenersi sulla riva destra per raggiungere la passerella del Saut du Laire che segna l’accesso alla valle eponima. Da qui seguire il sentiero che aggira la baita del pastore e, dopo una breve salita, girare a destra per l’itinerario “balcon de Basset”. Dopo aver attraversato diversi ruscelli il sentiero scende su Prapic e aggira qualche fascia rocciosa prima di raggiungere con due ampi tornanti una passerella sul Drac. Per il ritorno seguire il sentiero nel senso opposto. 

  • Partenza : Borgata Prapic
  • Comune attraversato : Orcières

Bollettino meteorologico


Profilo altimetro


Raccomandazioni

Il percorso sarà più gradevole evitando di partire troppo tardi. A seconda delle condizioni metereologiche occorre essere cauti nell’attraversare i ripidii pendii sotto la cappella della Saulce e scendendo dal pianoro di Basset.

Cani per la protezione del gregge

En alpage, les chiens de protection sont là pour protéger les troupeaux des prédateurs (loups, etc.).

Lorsque je randonne, j’adapte mon comportement en contournant le troupeau et en marquant une pause pour que le chien m’identifie.

En savoir plus sur les gestes à adopter avec le dossier Chiens de protection : un contexte et des gestes à adopter.
Racontez votre rencontre en répondant à cette enquête.
Nel cuore del parco
Il Parco Nazionale è un territorio naturale, aperto a tutti, ma soggetto ad un regolamento che è utile conoscere per preparare il vostro soggiorno.


Luoghi di informazione

Casa della valle dello Champsaur

, 05260 Pont-du-Fossé

http://www.ecrins-parcnational.fr/champsaur@ecrins-parcnational.fr04 92 55 95 44
Informazioni e documentazione, mostre temporanee. Vendita di prodotti e opere del Parco. Nello stesso spazio, home office turistico di alta Champsaur. Ingresso libero. Tutte le animazioni del Parco sono gratuite salvo indicazione contraria.
Saperne di più

Trasporto

Linea di bus Gap-Orcières (05voyageurs). 


Accesso stradale e parcheggi

Al paese di Orcières seguire in direzione della borgata Prapic, dove si trova il parcheggio. 
 

Parcheggio :

Parcheggio all’ingresso della borgata di Prapic

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Autore

Parc national des Ecrinshttps://www.ecrins-parcnational.fr

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