Il rifugio del Châtelleret
Saint-Christophe-en-Oisans

Il rifugio del Châtelleret

Rifugio
Storia ed architettura
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Bell'itinerario che permette di accedere ai piedi della faccia sud della Meije senza difficoltà.

Questa salita è l’occasione di scoprire innanzitutto la magnifica morena del vallone di Bonne-Pierre e la faccia ovest degli Ecrins. Poi, dopo una traversata nei ginepri ed i rododendri, il paesaggio si apre sulla faccia sud della Meije e le cime del Râteau.


11 I patrimoni da scoprire

  • Storia

    Frazione della Bérarde

    La Bérarde è una frazione rappresentativa della storia dell’alpinismo e del suo corollario, lo sviluppo turistico delle valli. Una strana mescolanza di edificio per l’accoglienza e di commerci, esempi modesti ma significativi delle epoche successive degli impianti turistici su un sito emblematico della storia di questa valle.
  • Geologia e geografia

    La faccia sud della Meije

    A monte del rifugio del Châtelleret, numerosi massi rocciosi sembrano provenire dalle pareti laterali degli Etançons. In realtà vengono dal fondo del vallone. Negli anni 1960, tre frane successive hanno segnato tutto il vallone degli Etançons. Una di loro si portò via una parte della breccia Zsigmondy e le altre due provenienti dalla Meije orientale. Durante il suo sollevameto, il massiccio cristallino degli Ecrins ha subito importanti fratture che rimangono visibili sulle alte vette intorno alla Bérarde. Dato che la rete di diaclasi (fessure) è poco densa sulla Meije, quando i blocchi si staccano dalle pareti, il fenomeno si traduce da frane che ricoprono il vallone di blocchi voluminosi. Si nota sulla faccia sud della Meije un basamento di granito sormontato da una corona più scura di gneiss. Il contatto fra queste due nature di roccia viene sottolineato da una cengia che si segue molto bene nel paesaggio della base del ghiacciaio Carré al Pavé, passando dalla Meije orientale.
  • Storia

  • Flora

    Cavolo di Richer

    Il cavolo di Richer è una pianta endemica che si trova solo in una piccola regione situata in un triangolo Mercantour-Ecrins-Vanoise. Colonizza i ghiaioni di granito. Le sue foglie sono azzurrate, ne esce fuori uno stelo di fiori di un giallo pallido. Anche se non è grassoccio come il cavolo dell’orto, la stessa pruina (specie di polvere dall’aspetto ceroso) si ritrova sulle sue foglie ; Il suo nome proviene dal fondatore del giardino botanica di Montpellier Richer de Belleval la cui fama fu grande nel Cinquecento.
  • Flora

    Epilobio delle morene

    L’epilobio delle morene si drizza vicina ai ghiacciai, nei ghiaioni e nel letto sassoso dei torrenti. Dopo un seppellimento in un ghiaione, sviluppa lunghi e abbondanti stoloni (lunghi steli senza foglie) che gli permettono di riapparire più in là. L’epilobio delle morene fiorisce tra luglio e settembre.
  • Flora

    Adenostile dalle foglie bianche

    Quest’adenostile cresce tra 1900 e 3100m di altitudine, dove colonizza i ghiaioni cristallini fino al bordo dei nevati e dei ghiacciai. A volte si insinua tra i blocchi per trarre vantaggio dell’umidità creata dalle differenze di temperatura tra il giorno e la notte, molto importanti in questi luoghi. Il Crisomelido apprezza particolarmente il vitto e l’alloggio dell’adenostile. Questo piccolo insetto dal carapace di un azzurro luccicante che a volte diventa verde, abbonda sulle foglie di cui si nutre senza però mettere la pianta in pericolo.
  • Rifugio

    Rifugio del Promontoire

    Il rifugio del promontorio si trova al fondo del vallone degli Etançons e può essere visto dal Châtelleret. Nel 1901, una capanna di legno (situata più in alto) fu sistemata ai piedi della via, sul costone del Promontoire a quota 3092 ai peidi della faccia sud della Meije. Questo riparo dall’apparenza fragile offrì per molto tempo un rifugio agli alpinisti alla ricerca di questa prestigiosa vetta : la Meije, la Barre e la cima del « Dôme des Ecrins ». Se il tetto non cede alle raffiche di vento, la porta, invece, è spesso bloccata dalla neve. Eppure la capanna resiste a tutte queste intemperie. Trascorsero più di 60 anni prima della costruzione di un nuovo rifugio più grande e più comodo nel 1966. In quell’occasione, un montacarichi fu usato per portare il materiale depositato al « campobase » con un elicottero.
  • Rifugio

    Rifugio del Châtelleret

    Nel 1882, un edificio molto semplice, fatto di un’unica stanza, fu costruito dal CAF nel posto esatto in cui Gaspard ed i suoi compagni bivaccarono. Questo rifugio pioniere aveva come funzione di garantire la sopravvivenza e la protezione contro le intemperie per gli alpinisti. Fatto di larghi muri di pietra, foderato di legno all’interno, divenne rapidamente troppo esiguo e la base del rifugio attuale fu costruita nel 1957. Dopo il suo ingrandimento negli anni 80, offer oggi 68 posti-letto e l’accoglienza degli escursionisti per una pausa in giornata. Oggi, il nome della famiglia Paquet de saint-Christophe viene associate alla storia di questo rifugio da più di 40 anni.
  • Storia

    Luoghi sacri dell’alpinismo

    Il vallone degli Etançons è la partenza di numerose gare di alta quota, breccia e traversata dei crinali della Meije, « cole des Ecrins », « pic nord des Cavales », « Le Râteau », ecc. Boileau de Vastelnau, accompagnato da Pierre Gaspard, realizzò la prima ascensione della Meije nell’agosto del 1877, chiudendo così sette anni di un’aspra gara. Questa prima, rubata agli inglesi, sarà il simbolo dell’inizio dell’alpinismo e del truismo nell’Oisans. Infatti, a quell’epoca, il massiccio era ancora poco consociuto, la strada non arrivava fino alla Bérarde. Solo alcuni cacciatori di camosci e rari alpiniste esploravano questa valle selvatica e profonda.
  • Storia

    Alpinismo alla Bérarde

    Il massiccio degli Ecrins cominciò a suscitare l’interesse degli alpinisti solo a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. A parte l’ascensione del Pelvoux ne 1830 dal Capitaine Durand, furono i britannici ad iscrivere il proprio cognome su molte vette. Coolidge rimarrà senz’altro il più grande scopritore di cime vergini tra il 1870 e il 1886, con poco meno di 53 ascensioni al suo attivo ! La cima culminate del massiccio, « Lz Barre des Ecrins » (quota 4102), fu conquistata nel 1864 da Moore e Whymper. Rimaneva la Meije, che alcuni consideravano come inaccessibile…
  • Storia

    Inizi dell'alpinismo

    Gli inizi dell’alpinismo sono legati a quello del turismo in montagna. Il sito di Chamonix fu il primo a suscitare l’interesse di due “turisti” inglesi, William Widam e Richard Pococke. Nei salotti europei, la montagna divenne progressivamente un fenomeno di moda. Le popolazioni locali si adattarono quindi alla domanda : gli abitanti, che conoscevano a memoria la loro montagna, completavano la loro attività pastorizia diventando guide di montagna. Nel 1786, due abitanti di Chamonix, Docteur Paccard e Jacques Balmart, raggiunsero la cima del Monte Bianco. L’anno dopo, la conquista delle vette giovò ad un progetto scientifico (osservazione fisica, rilievo topografico del massiccio). Nasce quindi l’alpinismo. Nel 1874, il primo « Club alpin français » fu fondato da Adolphe Joanne (geografo), Georges Hachette (editore) e Eugène Viollet-le-Duc (architetto).

Descrizione

Raggiungere la « Maison de la Montagne » all'estremità del paese e prendere il sentiero che si innalza con qualche tornante nella foresta di pini. Arrivati sul ripiano (entrata nel cuore del parco), proseguire nel vallone varcando la passerella sul torrente di Bonnepierre e raggiungereil « Plat des Etançons », per osservare la faccia ovest della « Barre des Ecrins ». Il sentiero prosegue in piano nel vallone. Dopo la confluenza del vallone di Plaret Gény lasciato sulla sinistra, il rifugio appare in lontananza, discreto nei blocchi di pietra, la Meije 3983m e « Le Râteau » si impongono nel fondo del vallone. Rimanere sul sentiero segnalato per raggiungere il rifuguo del Châtelleret a quota 2232. Tornare dallo stesso itinerario.

  • Comune attraversato : Saint-Christophe-en-Oisans

Bollettino meteorologico


Profilo altimetro


Zone di sensibilità ambientale

Lungo il percorso, attraverserai, legate alla presenza di una specie o di un ambiente particolare. In queste zone, un comportamento adeguato può contribuire alla loro conservazione.

Aquila reale

Aree di attività interessate :
, ,
Periodi di sensibilità :
genfebmaraprmaggiulugago
Contatto :
Parc National des Écrins
Julien Charron
julien.charron@ecrins-parcnational.fr

Raccomandazioni

In casi di affluenza importante, è possibile parcheggiare all’entrata del paese, proprio prima del ponte.

Nel cuore del parco
Il Parco Nazionale è un territorio naturale, aperto a tutti, ma soggetto ad un regolamento che è utile conoscere per preparare il vostro soggiorno.


Luoghi di informazione

Casa del Parco dell'Oisans

Rue Gambetta, 38520 Le Bourg d'Oisans

http://www.ecrins-parcnational.fr/oisans@ecrins-parcnational.fr04 76 80 00 51
Video di presentazione delle risorse naturali della montagna Oisans e l'artigianato. Informazioni, informazioni sul parco, proiezioni, angolo lettura per i bambini. Accessibile alle persone con mobilità ridotta. Ingresso libero. Tutte le animazioni del Parco sono gratuite salvo indicazione contraria.
Saperne di più

Trasporto

Fermata pullmann : La Bérarde


Accesso stradale e parcheggi

A partire dal Bourg-d’Oisans, prendere la D1091 poi la D530 in direzione della Bérarde (34km). Strada stretta a partire dalla frazione di Champhorent, chiusa in inverno.

Parcheggio :

Ai piedi della frazione, sul bordo del torrente del Vénéon.

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Autore

Parc national des Ecrinshttps://www.ecrins-parcnational.fr

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