Il rifugio dei Bans
Vallouise-Pelvoux

Il rifugio dei Bans

Fauna
Flora
Rifugio
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In un quadro mozzafiato, questa gita familiare porta verso un accogliente rifugio.

« Nel mese di giugno, è frequente che alcuni nevati persistano lungo il sentiero che porta al rifugio dei Bans. Un giorno, mentre volevo fotografare un camoscio, un escursionista si è ferito su un blocco passando attraverso un nevato. Abbiamo dovuto allertare i soccorsi che sono venuti a cercarlo in elicottero.”

Blandine Delenatte e Jean-Philippe Telmon, guardie-istruttori nella Vallouise


16 I patrimoni da scoprire

  • Fauna

    Apollo

    In primavera, un bruco di vellluto nero punteggiato di giallo si gode della barbe di Giove e del sedo, piante grasse tipiche delle zone asciutte e rocciose di montagna, comuni nella valle dell’Onde. Alcune settimane dopo, una grande farfalla di un bianco traslucido punteggiato di punti neri e di quattro ocelli rossi esce dalla crisalide. Il maschio esce per primo ed aspetta pazientemente l’arrivo di una femmina. Dopo l’accoppiamento, egli le lascia uno strano regalo : lo « sphragis ». Autentica cintura di castità, questo bozzolo di protezione vieta alla femmina qualsiasi altra copulazione.
  • Flora

    Larice d’Europa

    Dotati di una ricca tavolozza di colori secondo la stagione, gli aghi fini e morbidi del larici variao dal verde tenero in primavero al verde smeraldo in estate e all’oro in autunno. Quando l’inverno arriva, cadono ed il maestoso larice sembra rinsecchito.Persistono solo i suoi piccolo coni arrotondati che gli uccelli scorticano per becchettare i semi. I fiori si aprono insieme ai primi aghi morbidi della primavera, fiori femmine in piccoli coni color lampone e aghi maschi in gattini di un giallo pallido.
  • Pastoralismo

    Greggi del vallone dei Bans

    Due greggi condividono il vallone dei Bans. Il primo sale presto nella stagione, sulla riva sinistra sopra il sentiero, e va a pascolare gli alpeggi che sovrastano il rifugio. Il secondo pascola la riva destra del vallone, alla fine della stagione estiva. Lo si può allora osservare dal sentiero.
  • Flora

    Rododendro ferruginoso

    Ogni anno, verso fine giugno, inizio luglio, i rami del « rhodo » si coronano di mazzi di fiori rosa porpora, che spiccano sul verde delle foglie, l’azzurro del cielo ed il bianco degli ultimi nevati. Sul rovescio delle foglie si nascondono piccole ghiandole color ruggine, che hanno dato al rododendro il suo qualificativo di « ferruginoso ». Le foglie rigide, luccicanti, di un verde scuro, persistono per tutto l’inverno se l’arbusto è riparato da uno spesso mantello di neve.
  • Flora

    Barba di Giove a ragnatela

    Su un sostrato asciutto, sull’orlo di un sentiero, delle foglie spesse organizzate in un rosone stretto, drizzano verso il cielo un intreccio di peli bianchi abbastanza simile alla trappola di seta intessuta da un ragno. Nel centro di questo raduno, uno stelo esibisce alcuni fiori di un rosa vivace, aperte a stella. Per completare quest’opera di un’incredibile regolarità, gli stami formano un occhio tondo al centro del fiore. La barba di Giove a ragnatela ed i suoi piccoli rigermogli, solidali, compongono un autentico giardino di roccaglia in miniatura molto efficace per raccogliere e stoccare l’acqua.
  • Fauna

    Rana rossa

    Robusto, col muso arrotondato ed una bella maschera temporale color cioccolato che valorizza I suoi occhi dorati, la rana rossa è l’unica che occupa le zone umide, stagni e laghi al di là di 1000 metri di altitudine. Nello stagno dei Bans, si osservano soprattutto i suoi girini, ammucchiati sui bordi. La loro velocità di crescita è molto variabile secondo l’altitudine e le condizioni climatiche. Mentre in pianura possono mutare in giovani rane tre o quattro mesi dopo, qui le condizioni sono rigide e trascorrono un anno nell’acqua prima di diventare rane.
  • Flora

    Sambuco rosso

    Sul bordo dello stagno dei Bans, con i piedi ancorati nella pietra e la testa al sole, l’arbusto cresce a forma di mazzo e sembra piegarsi sotto il peso delle sue foglie composte e dei suoi abbondanti grappoli rossi. I piccoli frutti vengono divorati dai passerotti che assicurano così la dispersione dei semi. Tutte le parti dell’arbusto sono state utilizzate a scopo medicinale : fiori e bacche contro il raffreddore, l’influenza e la bronchite ; infuso di fiori contro affezioni oculari e dermatiti ; scorza contro gotta e nefrite ; foglie e radici contro ustioni, contusioni e mal di dente.
  • Flora

    Ontano verde

    L’arbusto a cespuglio forma, di fronte e sopra il sentiero, inestricabili cespugli, ripari per gli uccelli ed i camosci che vengono a cercarvi freschezza e quiete nelle ore più calde del giorno. Si tratta di un pioniere che non teme di sistemarsi nei terreni ripidi e poveri : le sue potenti radici gli permettono di aggrapparsi laddove tutto scivola. I gattini femmine daranno dei frutti caratteristici, specie di piccole pigne prima verdi poi marroni, che persistono tutto l’anno.
  • Flora

    Primula irsuta

    Vedere a primavera le rocce intorno al rifugio illuminarsi del rosa delle primule irsute mentre la neve lascia appena trasparire l’erba ingiallita è pura felicità ! Se le corolle splendenti di questa primula attirano lo sguardo, il suo carattere « irsuto » non colpisce. Solo un’osservazione minuziosa degli steli e delle foglie permette di scoprire i numerosi peli corti e rigidi che finiscono con una testolina ghiandolare che dà alla pianta la sua viscosità.
  • Cima

    Atmosfera alpina

    Il fondo del vallone dei Bans è chiuso da un circo di alte vette che danno l’atmosfera alpina a quest’escursione familiare. « Pic de Bonvoisin », « Pic Jocelme », « Pic des Aupillous » e « Sommet des Bans », sembrano formare una barriera verticale che si può solo varcare passando dal « pas des Aupillous ».
  • Flora

    Clematide delle Alpi

    All’inizio dell’estate, questa liana lascia scivolare il suo stelo flessuoso lungo i blocchi umidi che fiancheggiano il riugio per offrire al nostro sguardo la bellezza dei loro grandi e delicati fiori di un azzurro pallido che pendono sopra il vuoto. Crescono solo in montagna, nei freschi boschi sassosi o gli ammassi di blocchi muscosi, dove approfittano della luce diffusa che innaffia questi luoghi per spiegare le sue foglie ritagliate ed i suoi fiori cos,èi belli.
  • Fauna

    Marmotta

    Intorno al rifugio dei Bans, marmotta e visitatori si osservano a vicenda. La sua strategia principale di fronte ai predatori (aquila reale, volpe) consiste nel rifugiarsi nella sua tana. Vive in famiglia, composta di una coppia di adulti dominanti e di subordinati nati da nidiate successive. Pulizia, giochi o risse assicurano la coesione del gruppo ed il rispetto della gerarchia. Ognuno partecipa al delimitare il territorio deponendo cacchine o urina sui confini e strofinando le guance contre le rocce per lasciarvi il proprio odore. La marmotta è un animale erbivoro, selvatico. Nutrirla significa farle assumere comportamenti che sono contrari alle reazioni istintive che garantiscono la sua protezione.
  • Fauna

    Stambecco delle Alpi

    Nel 1995, alcuni stambecchi sono stati introdotti nello Champsaur, fra cui una femmina soprannominata « Caresse » è stata vista nella valle dell’Onde nel 2009 ed è poi stata ritrovata morta in una valanga nel 2010. Da allora, le osservazioni fatte sugli stambecchi sono sempre più numerose nella valle, dove un piccolo gruppo sembra essersi radicato. Il più delle volte, sono inerpicati in falesie di alta quota e rimangono difficili da vedere. Ma dal rifugio dei Bans, con un binocolo, si può avere la fortuna di osservarli nelle rocce.
  • Fauna

    Codirosso nero

    Il Signor Codirosso nero sfoggia una calotte grigia ed una macchia bianca sulle ali, una coda ed un codrione rossi. Uccello comune vivace e attivo, gli piacciono le atmosfere rocciose e caccia continuamente gli insetti in volo o a terra. Lancia brevi gridi di allarme piegando le zampe, inerpicato su una roccia o un muro di pietre. Il suo canto chiacchiericcio, punteggiato di « strofinamenti di carta », è caratteristico. Migratore parziale, lo si osserva in altitudine durante l’estate, ma scende nelle basse valli per trascorrervi l’inverno.
  • Rifugio

    Rifugio dei Bans

    Abbarbicato sulla roccia, il rifugio des Bans offre una visuale completa sulla valle dell'Onde da una parte e sull’anfiteatro delle vette che chiudono la valle dall’altro lato. Costruito in pietra una cinquantina di anni fa, il rifugio offre 22 posti letto. Molto vivo durante il giorno, con la terrazza che accoglie gli escursionisti che vengono ad assaggiare le specialità locali, ritrova tutta la sua tranquillità a sera, offrendo un punto di osservazione spettacolare per avvistare stambecchi e camosci. La calorosa accoglienza dei gestori, la minestra cotta nel forno solare e il paesaggio fuori dal mondo sono tutti elementi per una serata indimenticabile.
  • Fauna

    Camoscio

    In estate, si possono osservare i camosci intenti a pascolare nelle ore più fresche della giornata. Quando il sole scalda il vallone, preferiscono sdraiarsi all’ombra degli ontani verdi, a meno che rimangano sui nevati, nelle zone più fresche. Se ha l’uncino del corno molto ricurvo, è un maschio, un becco. Se invece ha l’uncino aperto, è una femmina, una capra. Se le corna non vanno oltre le orecchie, è un dinello, un giovane nel suo secondo anno. Se le corna spuntano appena, è un capretto.

Descrizione

Prendere il sentiero al fondo del parcheggio a sinistra. Al primo bivio, prendere il sentiero di destro, unica via verso il rifugio dei Bans. Costeggia il torrente dei Bans sulla riva sinistra, prima al bordo dell’acqua, poi in balconata. Al sole, il sentiero attraversa ambienti variegati, diversi ruscelli e passa davanti ad un piccolo stagno, ideale per fare una sosta prima di proseguire in un ambiente  più minerale. Il percorso non presenta nessuna difficoltà, solo un breve passagggio è attrezzato da cavi in una barra rocciosa sotto il rifugio. Il circo di alte montagne e di ghiacciai del fondo di questo splendido vallone selvatico dà un’atmosfera molto « alpina » a questa facile « randonnée ». La discesa si fa passando dallo stesso cammino.

  • Partenza : Entre-les-Aygues, Vallouise
  • Comune attraversato : Vallouise-Pelvoux

Bollettino meteorologico


Profilo altimetro


Zone di sensibilità ambientale

Lungo il percorso, attraverserai, legate alla presenza di una specie o di un ambiente particolare. In queste zone, un comportamento adeguato può contribuire alla loro conservazione.

Aquila reale

Aree di attività interessate :
, ,
Periodi di sensibilità :
genfebmaraprmaggiulugago
Contatto :
Parc National des Écrins
Julien Charron
julien.charron@ecrins-parcnational.fr

Raccomandazioni

Seguire l’itinerario segnalato e evitare di attraversare i nevati.

Nel cuore del parco
Il Parco Nazionale è un territorio naturale, aperto a tutti, ma soggetto ad un regolamento che è utile conoscere per preparare il vostro soggiorno.


Luoghi di informazione

Casa del Parco dello Vallouise

, 05290 Vallouise

http://www.ecrins-parcnational.fr/vallouise@ecrins-parcnational.fr04 92 23 58 08
Informazioni, documentazione, modelli, mostre, proiezioni, vendita di prodotti e opere del Parco. Visite guidate per le scuole, prenotazione obbligatoria. Il nuovo Park House inaugurato nel Vallouise dal 1 ° giugno, e offre ai visitatori una mostra permanente interattiva che invita a esplorare la zona e il suo patrimonio. Uno spazio espositivo temporaneo consentirà una rinnovata offerta. Infine, il dispositivo è completato da una sala audiovisivi per organizzare proiezioni e conferenze Ingresso gratuito. Tutte le animazioni del Parco sono gratuite salvo indicazione contraria.
Saperne di più

Trasporto

Autobus dell’Argentière-les-Ecrins a Vallouise. Da Vallouise a « Entre-les-Aygues », spola da prenotare 36h prima.


Accesso stradale e parcheggi

A Vallouise, prendere la direzione del « Puy Aillaud ». Al Villard, proseguire sempre diritto sulla strada che attraversa la frazione per raggiungere il parcheggio di « Entre-les-Aygues ». NB : Questa stradina è chiusa in inverno e può essere aperta più o meno presto in primavera in funzione delle valanghe.

Parcheggio :

Parcheggio di « Entre-les-Aygues »

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Autore

Parc national des Ecrinshttps://www.ecrins-parcnational.fr

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