Il lago dell’Eychauda
Vallouise-Pelvoux

Il lago dell’Eychauda

Fauna
Lago e ghiacciao
Pastoralismo
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Un lungo vallone dove si sgranano le pecore, una salita a zigzag attraverso una prateria poi, nascosta dietro la sua soglia glaciale, la ricompensa : il lago dalle acque lattiginose. Un bel viaggio !

« L’inverno era stato lungo. All’inizio di luglio, il lago era ancora molto innevato poi piano piano, il ghiaccio si era spaccato, sconquassato. In quell’inizio di agosto, salivo pensando fra me : beh, ora è finita, non c’è più ghiaccio ! Eh no ! Nella quiete mattutina, degli iceberg galleggiavano ancora« L’inverno era stato lungo. All’inizio di luglio, il lago era ancora molto innevato poi piano piano, il ghiaccio si era spaccato, sconquassato. In quell’inizio di agosto, salivo pensando fra me : beh, ora è finita, non c’è più ghiaccio ! Eh no ! Nella quiete mattutina, degli iceberg galleggiavano ancora, bonaccioni. Questo lago merita proprio la sua qualificazione di glaciale ! »

Marie-Geneviève Nicolas, guardia-istruttrice a Vallouise.


17 I patrimoni da scoprire

  • Storia

    Frazione di Chambran

    A 1700 metri di altitudine, questa era stata abitata in estate, durante lo stivaggio. L’antica latteria ha ripreso colori ed è diventata un piccolo bar.La sua piccola cappella molto carina dedicata a San Giovanni è molto spoglia e semplice.
  • Pastoralismo

    Evoluzione del pastoralismo

    Nel vallone, ruderi e numerose conigliere, risultato della spietratura delle praterie da falciatura, testimoniano di un’epoca ormai passata.
  • Pastoralismo

    Evoluzione del pastoralismo

    Nel vallone, ruderi e numerose conigliere, risultato della spietratura delle praterie da falciatura, testimoniano di un’epoca ormai passata.
  • Geologia e geografia

    Al fondo delle falde

    I due versanti del vallone di Chambran sono molto diverse : sulla riva destra, il minerale è molto presente. Si tratta di graniti e di gneiss appartenenti allo zoccolo cristallino del massiccio degli Ecrins. Sulla riva sinistra, degli alpeggi su arenaria e calcari. Questi ultimi fanno parte delle nappe di carreggio : si tratta di antichi sedimenti depositati più ad est, nell’oceano alpino, poi trasportati fino a lì dalle compressioni durante la formazione delle Alpi.
  • Flora

    Bulbocodium vernum

    Maggio nel vallone di Chambran : non appena la neve si è sciolta, appare, mascherando quasi l’erba ingiallita dall’inverno, un tappeto rosa di bulbocodium vernum. Questa pianta, molto vicina al colchico, anche se fiorisce, come il suo nome lo indica, in primavera, si distingue dal croco, con il quale cresce, da suo fiore rosa e aperto ; quello del croco è malva o bianco e chiuso. Il primo appartiene alla famiglia dei gigli, mentre il secondo a quella degli iridi.
  • Fauna

    Zigolo giallo

    Nella parte bassa del vallone, all’inizio dell’estate, sentirete sicuramente, in provenienza dalla cima di un cespuglio o di un albero, un canto composto di diverse noti sullo stesso tono, seguite da una nota finale più alta e più grave. Con i cannocchiali, potrete distinguere un uccello dalle piume gialle e marroni, il cosìdetto zigolo giallo. Si tratta di un maschio, dato che la femmina è molto più discreta sia nel canto che nel plumaggio. Ascoltate bene ! Si suol dire che Beethoven si è ispirato a queste note per comporre le prime note della Quinta Sinfonia !
  • Fauna

    Culbianco sassicolo

    Inerpicato sopra una roccia, un uccello lancia l’allarme con dei « uit uit » o di «ciac ciac ». Lo si riconosce subito grazie al suo codrione bianco ed alla sua codo con una T nera al contrario : un culbianco sassicolo. È un uccello migratore che necessita di ambienti aperti con grosse rocce sotto le quali la femmina costruisce il nido.
  • Flora

    Festuca panicolata

    Fino alla capanna, si possono distinguere, nelle praterie dei dintorni, grossi ciuffi di un’erba coriace, la fetuca panicolata o « queyrelle ». Questa poacea (graminata) fa conocorrenza alle altre piante della prateria occupando tutto lo spazio. Una volta, la falciatura limitava il suo sviluppo e permetteva quello di buone piante foraggere. Ora, forse viene brucata quando è giovane perché in seguito, le sue foglie indurisconoe vengono rifiutate.
  • Architettura

    Capanna del pastore dell’Eychauda

    Questa capanna ospita il pastore da giugno a settembre. Affinché non venga portata via dalle valanghe, è stata costruita al riparo di una  grossa roccia ed il suo tetto ad una falda prolunga il pendio della montagna. Un’altra capanna situata sopra il vallone di Chambran permette di  spartire il gregge e di sfruttare la risorsa in erba col passar delle settimane.
  • Fauna

    Marmotta

    Se non partite troppo tardi, avrete sicuramente l’occasione di osservare delle marmotte . Le piace stare nel prato dove possono scavare la loro tana. Siate discreti, non cercate di avvicinarle, le disturbereste. E non sperate di vederle durante la calura di mezzogiorno ; fa troppo caldo per uscire e c’è troppa gente !
  • Fauna

    Vanessa dell’ortica

    Vedrete molte ortiche nei pressi della capanna del pastore ! E una pianta che vive su terreni pieni di azoto, che viene portato dall’urina e dagli escrementi delle pecore che pernottano qui. E i bruchi della vanessa dell’ortica vanno pazzi per le loro foglie, da qui il suo nome che fa riferimento al bruco anziché alla farfalla ! Quest’ultima, anche chiamata tartarughina, si fa vedere volentieri dal mese di marzo perché è una delle poche farfalle che sverna da adulta.
  • Fauna

    Codirosso nero

    Anche se è conosciuto in ambiente urbano, il codirosso nero è innanzitutto un uccello da montagna che ha saputo adattarsi ad altri ambienti, purché ci siano dei muri per costruire il suo nido ! È molto presente nel vallone di Chambran, dove arriva presto in primavero, e da cui riparte tardi in autunno. Questo codirosso è spesso semi-migratore e si accontenta di raggiungere le valli o il sud della Francia in inverno.
  • Geologia e geografia

    Rilievo gaciale

    Dopo un lungo vallone con una pianura in fondo, con la sua soglia a trattenere il lago, recenti morene dietro quest’ultimo, e, proprio in fondo, il lago di Séguret-Foran, si tratta di un tipico rilievo modellato dai ghiacciai. Grandi glaciazioni del quaternario, piccola età del ghiaccio e ghiacciaio attuale hanno lasciato nel paesaggio, ritirandosi, i segni caratteristici del loro passaggio.
  • Fauna

    Pyrrhocorax graculus (corvo dal becco giallo)

    Se vi sistemate sulla riva del lago per sostentarvi, riceverete sicuramente la visita di uccelli neri dal becco giallo e dalle zampe rosse : i corvi dal becco giallo. Impropriamente chiamati taccole (questi ultimi vivono ad un’altitudine inferiore), uccelli socievoli che vivono in gruppi, sono volteggiatori esperti ed anche grandi opportunisti. La loro dieta è variabile, mangiano addirittura i rifiuti o le croste del formaggio !
  • Fauna

    Gracchio dal becco rosso

    Riconoscibili da lontano con il loro grido più rauco, dei gracchi dal becco rosso (e dalle zampe rosse !) si mischiano talvolta ai gruppi di corvi. Ma sono più selvatici. Sono meno infeudati all’alta montagna dei corvi e frequentano anche le falesie del lungomare.
  • Flora

    Salice erbaceo

    Intorno al lago, l’erba è rasa : è il prato alpino. Nelle cavità, la neve persiste persiste a lungo in questa altitudine e le piante hanno pochissimo tempo per fiorire e riprodursi. Solo qualche pianta perfettamente adatta può sopravvivere in queste « combe da neve », termine scientifico per indicare questi ambienti particolari. Così, il salice erbaceo, cugino dei salici piangenti, è una pianta lignea rannicchiata contro il suolo e che si svela solo con le sue foglioline ed i suoi amenti.

  • Storia


Descrizione

Dal parcheggio di Chambran, seguire la pista che va verso il fondo del vallone. Più avanti, lascia sulla destra un sentiro per il colle dell’Eychaud. Dopo una grossa passerella sopra un torrente, seguire il sentiero che passa a poca distanza della capanna del pastore. Il sentiero risale lentamente nel fondo del vallone fino ai piedi di una barra rocciosa. Quindi va su a tornanti, prima attraverso un grande ghiaione poi in un prato fiorito. Un piccolo ripiano ed ecco il lago, ben nascosto dietro la sua soglia. È annidato al fondo di un circo glaciale circondato da alte cime. Il ritorno si fa passando dallo stesso itinerario.

  • Partenza : Frazione di Chambran
  • Comune attraversato : Vallouise-Pelvoux

Bollettino meteorologico


Profilo altimetro


Raccomandazioni

La salita del lago si fa su un versante sud-est, fa rapidamente caldo. Non partite troppo tardi ! In compenso, un vento freddo che passa dal colle delle Grangettes può sorprendervi all’arrivo. Portatevi dietro un vestito caldo !

Nel cuore del parco
Il Parco Nazionale è un territorio naturale, aperto a tutti, ma soggetto ad un regolamento che è utile conoscere per preparare il vostro soggiorno.


Luoghi di informazione

Casa del Parco dello Vallouise

, 05290 Vallouise

http://www.ecrins-parcnational.fr/vallouise@ecrins-parcnational.fr04 92 23 58 08
Informazioni, documentazione, modelli, mostre, proiezioni, vendita di prodotti e opere del Parco. Visite guidate per le scuole, prenotazione obbligatoria. Il nuovo Park House inaugurato nel Vallouise dal 1 ° giugno, e offre ai visitatori una mostra permanente interattiva che invita a esplorare la zona e il suo patrimonio. Uno spazio espositivo temporaneo consentirà una rinnovata offerta. Infine, il dispositivo è completato da una sala audiovisivi per organizzare proiezioni e conferenze Ingresso gratuito. Tutte le animazioni del Parco sono gratuite salvo indicazione contraria.
Saperne di più

Trasporto

Stazione ferroviaria SNCF all’Argentière-la-Bessée (L’Argentière-les-Ecrins) poi autobus o taxi fino a Pelvoux. Nessuna staffetta per Chambran.


Accesso stradale e parcheggi

A Vallouise, seguire la direzione di Pelvoux. Alla frazione del Sarret, prendere a destra la direzione dell’Eychauda fino al parcheggio del Chambran (cartelli informativi sul sito). Strada chiusa in inverno.

Parcheggio :

Parcheggio alla frazione di Chambran

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Autore

Parc national des Ecrinshttps://www.ecrins-parcnational.fr

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